Abbiamo visto passare centinaia di post sulla tragica fine di Michele Scarponi, domani saranno 20, poi 5, poi forse piu' nulla. Ogni anno il 22 Aprile qualcuno lo ricordera' con un immagine mentre passa il traguardo con le mani alzate. Ci sara' un trofeo dedicato a lui, una granfondo, forse una via. Gli uomini sono così, si dimenticano.
Le morti improvvise, sono le piu' dure, le piu' tragiche e incomprensibili. Perche' non ci danno il tempo, non ci permettono di iniziare a pensarle, di parlarne, di immaginarle. Non ci consentono di soffrire un po' alla volta e di tenerci la parte piu' difficile alla fine. Le morti improvvise, come questa, arrivano con una telefonata, un mesaggio, un post, e il rumore e' tremendo, assordante. E' semplicemente troppo per chi puo' solo ascoltare. E cosí ci stringiamo e facciamo cerchio. Per un giorno siamo tutti fratelli. Vorremmo dire qualcosa, qualsiasi cosa. Scriviamo R.I.P. perche' lo fanno tutti, perche' non abbiamo nient'altro. Noi della morte non sappiamo nulla. Percepiamo solo la gelida distanza tra noi e lei. Allora R.I.P. e' come il cerotto dei bambini. Lo mettiamo su tutte le ferite per voler credere di sentirci subito meglio. Sarebbe bello, almeno questa volta, che questa tragedia ci insegni qualcosa. Pensiamo di piu' a quello che facciamo: quando siamo in auto, in moto, in bici e persino a piedi. Mettiamo da parte il veleno che mistifica la realta' e ci fa nemici di una guerra assurda di cui non abbiamo bisogno. Stiamo in fila, teniamo la distanza, rispettiamo i limiti e lasciamo il telefono nel cruscotto. E ricordiamoci sempre che quando un'auto colpisce un cilcista, il ciclista muore. In questa guerra non vince nessuno e invece, perdiamo sempre tutti. Team Performace Lodi
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Anche questo anno il team Performance si è contraddistinto al Raduno di Turano classificandosi 6° . Grazie a tutti i soci per la partecipazione a questo evento Il team ha visto impegnati diversi tra i suoi atleti questa settimana Categoria Gentleman 1 Locatelli Luciano 3° calissificato a Bargano Adamoli Renato 7° classificato a Bargano Cavedini Mauro 11° classificato a Bargano Categoria Veterani 1 Roberto Maglio 11° classifcato a Brembate (Trofeo Giro in giro 2017) Marco Grioni 13° classificato a Brembate (Trofeo Giro in giro 2017) La premiazione di Luciano Locatelli a Bargano
E' ancora Fabio Felice al campionato Provinciale su strada 2° categoria. Fabio conclude la gara 2° assoluto ma 1° della sua categoria aggiudicandosi così la maglia di campione Provinciale . Tantissimi complimenti al nostro Fabio ! La Pace
di Stefano Conca Quando pedalo, quando sono nella mia tuta di lycra attillata che valorizza tutti i muscoli del mio corpo, quando aggancio gli scarpini di cuoio ai pedali della mia bici leggera, sinuosa e piena di tecnologia, allora tutto ha un senso. Per quelle due ore sono una macchina, sono parte di un meccanismo perfetto. Quando scarico la forza sui pedali che a loro volta la trasferiscono agli ingranaggi e poi alle ruote sottili come lame affilate, mi sento forte, resistente alla fatica, capace di macinare chilometri e distanze che mai avrei immaginato di percorrere. Aumento il ritmo, il vento è sempre contro, ma non demordo, mi abbasso, cerco di allungarmi sul telaio, chiudo le gambe e pedalo con le ginocchia che quasi si sfiorano. Piego le braccia in modo che i gomiti facciano da ammortizzatori del corpo e stringo appena il manubrio sulla parte più bassa della curva. Ora sono come un missile. Io e la bici siamo un tutt'uno, e fendo l'aria e taglio il vento. I battiti salgono, le gambe diventano più dure. So che non potrò resistere ancora a lungo, ma io sto lì, mentre fa tanto male, mentre il respiro si fa difficile, e la fame di ossigeno cresce velocemente. Qualche goccia di sudore sfuggita al vento scorre sulla testa fino a cadere fastidiosa sulla punta del naso e poi giù ancora più in basso a rimbalzare sul telaio. Intanto sono al limite, sento che non c'è più niente, la testa comincia a girare, ma io non mollo! Provo ad alzarmi sui pedali per dare una frustata alla bici e guadagnare ancora un metro. Non sono lucido ma ho un istante per stanare l'ultima scintilla di energia rimasta. Uno sguardo offuscato alla strada e stop! E' finita, stacco il motore dalla trasmissione. Le gambe rallentano, butto su qualche dente del cambio. Riporto le mani sul manubrio alto, cerco di distendere la schiena e riprendere fiato. I battiti scendono a poco a poco e il dolore alle gambe diminuisce, anche se rimangono dure e pesanti come il cemento. Ora sento che il respiro si fa più profondo, arriva a riempire lo stomaco e la fame d'aria si placa. Qualche sorso d'acqua mista ai sali dalla borraccia e sono di nuovo pronto per riprendere, per aumentare il ritmo ancora una volta e ripartire. Quando sono sulla mia bici, quando pedalo, tutto ha senso. Per quelle due ore di allenamento tutto è perfetto, ed ogni cosa ha un ordine e l'ordine è dentro e fuori di me. |
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January 2019
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